Montale (PT), 29.04.2013

Tutto ebbe inizio.

Esatto! Quella notte, quella cena, quella degustazione segnarono l’inizio del nostro viaggio; un’avventura che parte, molto probabilmente, dall’apice delle degustazioni, dalla punta della punta (oserei dire).

Eh si perché riuscire ad assaggiare cotanta eccellenza in una serata sola, non è da molti; anzi, è solo per privilegiati.

Ed allora, a distanza di qualche anno, i soliti privilegiati hanno deciso di fissare con le parole ciò che la mente ricorda molto bene, ogni qualvolta facciamo una delle nostre tante degustazioni, attraverso questo nostro “giornale di bordo”.

Descrivere quella notte e trovare gli aggettivi giusti per farvi capire il godimento di ogni singolo sorso di vino, non è assolutamente cosa facile; tutto è partito come una sfida: cercare il migliore tra i migliori, ovvero i sei migliori francesi di sempre, contro i sei migliori italiani di sempre (anche se, probabilmente, qualche escluso di lusso ahimé non è stato considerato).

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Ed allora, eccoli i magnifici 12:

Francia:

Château Lafite Rothschild ’96;

Château Margaux ’96;

Château Mouton Rothschild ’96;

Château Latour ’96

Château Haut-Brion ’98;

Château Cheval Blanc ’98

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Italia:

– Castello dei Rampolla – Vigna d’Alceo ’96;

– Soldera – Brunello di Montalcino Riserva ’96;

– Gaja – Costa Russi ’96;

– Conterno – Barolo Riserva Monfortino ’96;

– Tenuta San Guido – Sassicaia ’98;

– Tenuta dell’Ornellaia – Masseto ’98.

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Che dire, solo a leggere i nomi vengono i brividi; solo a vedere le etichette ti immagini che ogni singola goccia di quel nettare prelibato debba essere conservata come acqua benedetta (perdonate la blasfemia, ma di questo si tratta).

Dodici bottiglie, dieci commensali. Anzi, dieci privilegiati.

Ovviamente, degustazione rigorosamente alla cieca!

Parte la sfida a batterie di quattro; per ogni batteria vengono fatte le votazioni e, i primi due, passano alla sessione successiva.

Dopo alcune ore però, nonostante le bottiglie siano state aperte già con qualche ora di anticipo, ci accorgiamo che nel bicchiere il vino cambia notevolmente, acquista vigore ed eleganza al tempo stesso: alcuni, tra quelli che a primo impatto sembravano tra i migliori, lasciano improvvisamente spazio ad altri che prima erano spenti ma che, col passare dei minuti, hanno tirato fuori il meglio di sé.

Arriviamo alla fine della sfida e la classifica finale (come testimoniato dal cartellone appositamente predisposto) vede sul podio i tre vini seguenti:

1 – Château Mouton Rothschild ’96;

2 – Château Lafite Rothschild ’96;

3 – Château Haut-Brion ’98;

Onore al vincitore

Onore al vincitore

Come previsto, purtroppo, la Francia ha inflitto una pesante sconfitta all’Italia: più equilibrio, più eleganza, più finezza, ovvero l’eccellenza!

Primo degli italiani: Sassicaia ’98, arrivato in quarta posizione assoluta.

Ovviamente, non da meno, il cibo: formaggi e salumi di primissima scelta, con pane cotto a legna e, per finire, un bel dolce in onore della serata, un buon caffè ed uno Scotch Wisky, portato da Marcone.

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Che dire: serata memorabile, indimenticabile, che rimarrà indelebile nel nostro cuore e nella nostra mente. Per questo, consapevoli d’esser stati in pochi al mondo ad organizzare una serata del genere, abbiamo scelto come slogan del nostro meraviglioso gruppo di amici, quella frase di Johann Wolfgang Von Goethe che più identifica il nostro spirito, la nostra passione, il nostro obiettivo: “La vita è troppo breve per bere vini mediocri”.

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