Pistoia, 09.03.2015 – Tavernetta del Castellaccio
Cena a dir poco esaltante: Brunello di Montalcino 2010 a confronto.
A detta di molti, una delle ultime migliori annate; uscita da pochi mesi (in anteprima a “Benvenuto Brunello”), abbiamo messo a confronto quelli che, secondo noi, meritavano la top ten dei “Brunelli” di quell’annata (ovviamente i vini usciti già sul mercato).
La cena si è svolta ancora una volta alla famosa (per i pistoiesi, non tutti) “Tavernetta del Castellaccio” della quale, tra pochi giorni, vi racconteremo storia, aneddoti e vicende passate e vissute; uno spiedo fantastico ed un forno tenuto caldo per noi, dal buon Alberto.
Il menù rigorosamente di carne, prevedeva: spiedini di “allodole” alla brace (volgarmente dette “lodole”) ed agnello al forno a legna (cottura alla “sarda”), coperto da cedri e bagnato con birra selezionata da Franco.
Degustazione rigorosamente alla cieca, effettuata prima di cena (con qualche pezzo di formaggio “Vacche Rosse” in accompagnamento).
Gli sfidanti:
– Pietroso;
– Tiezzi “Vigna Soccorso”;
– Il Marroneto “Madonna delle Grazie”;
– Fuligni;
– Salvioni;
– Sirio Pacenti;
– Le Chiuse;
– Casanova di Neri “Tenuta Nuova”
– Le Potazzine;
– Le Ragnaie “Vigna Vecchia”
Parte la sfida, a gruppi di due: tra i primi quattro il n.4 è quello che si esprime meglio, sia a profumi che in bocca; poi arriva il n.5 e già si ha subito l’impressione di trovarci davanti ad un ottimo vino: elegante al naso (con note di balsamico) ed ottimo in bocca. Andiamo avanti con la degustazione: niente di particolare fino al n. 9 (buoni profumi anche se un po’ corto in bocca) ed al n. 10 (anche questo tra i migliori).
Se la giocano in cinque: il n. 1, n. 4, n.5, n,9 e n.10. Dopo più assaggi e confronti, la classifica finale vede primo il n. 5, secondo il n.4 e terzo il n.9.
Ecco i primi tre:
Primo posto: n. 5 – Salvioni
Secondo posto: n. 4 – Fuligni
Terzo posto: n. 9 – Le Potazzine
Continua la serata assaggiando i meravigliosi spiedini (eccetto Marcone che si era portato da casa un’ottima bistecchina di maiale, cucinata all’uopo sulla brace ardente) ed un agnello, cotto forse in modo sbagliato ma comunque di buon sapore (per la cottura: Mauro, ci hai per caso messo mano te?).
Sul finire della serata, una ulteriore sfida tra gelati di due/tre gelaterie diverse che, come sempre, trova tutti in disaccordo: a chi piace più dolce, a chi meno, a chi più cremoso, a chi meno. Io sono di un’idea: il gelato deve essere dolce e cremoso! Quindi? Anisare tutta la vita (per chi lo conosce)!
Alla prossima!
1 maggio 2015 at 19:22
Salvioni di un’altra categoria. Comunque la qualità dei vini era molto alta ma quello che mi ha impressionato è stata la performance sottotono dei due 100 pts del guru Parker. Ma lui lo ha assaggiato il Brunello del buon Giulio?